Chi era Ezio Bosso, uno dei simboli della musica italiana. La carriera, la malattia e la morte del pianista nato a Torino.
ROMA – Addio a Ezio Bosso. Il musicista torinese si è spento all’età di 48 anni dopo una lunga malattia. La scomparsa del pianista lascia un vuoto incolmabile in questo mondo vista la popolarità ma anche l’esempio che l’artista torinese ha dato specialmente negli ultimi anni quando ha continuato a dirigere i suoi musicisti nonostante una malattia neurodegenerativa.
Chi era Ezio Bosso
Nato a Torino il 13 settembre 1971 (Vergine), Ezio Bosso si è avvicinato al mondo della musica all’età di quattro anni grazie al fratello musicista e la prozia pianista. L’esordio è arrivato a 16 anni come solista in Francia. Un primo passo che lo ha portato a girare le orchestre europee.
La volta, però, è arrivata con l’incontro con Ludwig Streicher. La collaborazione con il musicista lo ha portato a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna. Da qui è iniziata la sua lunga carriera che lo ha portato a dirigere le orchestre del Teatro Regio di Torino e della London Simphony.
La malattia
La sua carriera è stata condizionata da alcuni problemi di salute. Nel 2011 il torinese si è sottoposto ad un intervento per l’asportazione di una neoplasia ed è stato colpito da una malattia autoimmune. Patologie che non hanno fermato la sua attività di musicista almeno fino al settembre 2019 quando il peggiorare di una malattia neurodegenerativa, scoperta dopo l’intervento chirurgico per il tumore al cervello, lo hanno costretto ad abbandonare il piano.
La morte
La morte del pianista torinese è avvenuta nelle prime ore di venerdì 15 maggio 2020. Una scomparsa che lascia un vuoto incolmabile nella musica internazionale vista la sua carriera iniziata solo a 16 anni. E sui social i ricordi di colleghi e amici non sono mancati.
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